IL GRAFFIO DEL VIAGGIATORE (per scrittori anarchici ... completamente liberi)
Anno 2 - Numero 34 – Ottobre 2017 GRAFFI DI OTTOBRE
VITA DA EXPAT di Miguela
PASEO DE ALCALA' di Giuditta Bertari
AYAHUASCA di Ivan Ske
VERSI LIBERI
LE MIE PAURE di Pino Bramante
... L’ANGOLO DELLA BATTUTA
Per dimenticarci di essere seri ...
La battuta di Pino Bramante
.... COSE STRANE DAL MONDO
La foto di Ivan Ske
PAROLE IN LIBERTA'
di Ivan Ske
... I’M STILL FREE –
I sogni e i progetti di
chi non vuole smettere di correre...
Scriviamo e lasciamoci andare sempre
e ovunque ...
di Ivan Ske
RIFLESSIONI SULLA VITA
di Ivan Ske
IL VIAGGIO
Spazio dedicato alla sintesi
delle nostre emozioni
quelle dell’ultimo viaggio ... il più bello ...
il più vivo ... il più immenso
COLOMBIA di Ivan Ske
IL VIAGGIO IMMAGINARIO
quello che hai sempre sognato ma che non hai mai realizzato ...
AURORA BOREALE di Ivan Ske
ANGOLO DEI LIBRI
I libri consigliati da Ivan Ske
LA MUSICA PER CHI VUOLE VEDERE
La musica di Max Murganti e di Ivan Ske
IL MURO
di Ivan Ske
Mente e Corpo
CORRERE NON SERVE A NIENTE...
COME VIAGGIARE...
Spazio dedicato a chi ama correre...
oltre che viaggiare.
di Oliviero
Buone feste a tutti.
Ricomincio il viaggio de Il Graffio da ottobre anche se siamo a due giorni dal Natale. Sì potevo fare anche un trimestrale, ma spero di recuperare i mesi perduti a svillupare questa bellissima idea del blog. Grazie a tutti voi i contenuti non mancano e non dimenticatevi di scrivermi qualsiasi vostro pensiero.
Tutti coloro che vogliono intervenire con un loro pensiero, argomento, articolo di viaggio e non, sono invitati calorosamente a farlo. Sarà pubblicato sul prossimo numero del Graffio del Viaggiatore.
Grazie mille
ilgraffiodelviaggiatore@gmail.com
GRAFFI di OTTOBRE
Quando si ha voglia di partire ... di non pensare più a nulla ... solo ... e con tanta strada da fare ...
Questo mese c'è una bellissima novità, una mia carissima amica, la quale vive e lavora in Irlanda mi ha regalato un pezzo straordinario ricco di emozione, di pura e dura realtà. Una donna con una tenace così forte da non arrendersi mai.
VITA DA EXPAT
Dicembre, dicembre è un mese che porta novità nella mia vita. Dicembre 2016 fu la fine di una lunga esperienza a Como sia professionalmente sia di vita italiana. Quel mese persi il lavoro, cosa fare? Mi ritrovai davanti a un bivio: rimanere in Italia o cercare fortuna all'estero? Come molti, anch'io tentai di trovare "qualcosa" prima in Germania e poi in Irlanda.
Germania: qui cercai prima di imparare la lingua per poi tentare di trovare lavoro, ma dopo 5 mesi, anche se feci molti progressi, facevo ancora fatica a parlare; i miei colloqui di lavoro spesso non andavano a buon fine per la lingua.Forse cercavo un lavoro "decente" e non volevo fare i soliti lavoretti.
Un giorno venni contattata da un'azienda irlandese e mi offrì un lavoro come customer service. Cosa fare? Rimanere in Germania oppure prendere l'occasione al volo e iniziare questa nuova avventura?
La voglia di ricominciare a lavorare e la curiosità mi condussero quindi in Irlanda.
A giugno 2017 presi un volo per l'Irlanda e atterrai a Cork. Nuovo lavoro e nuova vita in un posto visitato solo una volta nel 2003. L'inizio non fu facile, lavorare per una multinazionale, apprendere le nuove mansioni e la burocrazia furono ardue.
Inoltre, cercare casa a Cork e' una corsa a chi paga la caparra per primo per avere una stanza, c'è tanta richiesta e poche case.
Nonostante le difficoltà riuscii a trovare alloggio, creare nuove amicizie, ma...
Non ero molto soddisfatta del lavoro e così iniziai a leggere di nuovo gli annunci. Un giorno lessi di una posizione come agente di vendita ricercata da un'azienda locata in una cittadina che chiama Dundalk. Tentai di ottenere il posto ed eccomi a Dundalk...ricominciai da capo, di nuovo posto, lavoro e casa nuovi. Sono passati tanti mesi e sono ancora qui. Non sono ancora soddisfatta del tutto, perciò nel 2018 vorrei cambiare lavoro. La ricerca continua, ma per ora sono contenta di fare una pausa e ritornare in Italia per le vacanze. Per tanti anni andai all'estero in vacanza, ora torno in Italia in vacanza...vita da expat.
Migui
PASEO DE ALCALA'
Suggerisco di leggere il pezzo ascoltando questa canzone che si addice molto, specialmente il finale.
https://www.youtube.com/watch?v=s4KDeB_iTKw
Com'è diverso da ciò che ho visto finora.
Il mio passo lo riconosce e si fa lento.
Osservo le rocce scure illuminate da un sole stanco.
Abbagliata dal giallo della casa sulla spiaggia, incuriosita dai due bar dimenticati dal progresso di Los Cristianos e Los Gigantes.
Sento il ronzio delle mosche e vedo stormi di uccelli che giocano nel vento sopra le vecchie case.
Percepisco la santità della croce che domina la scogliera mentre poco distante una ragazza sorseggia una birra guardando il tramonto.
Sorrido ammirando la casa degli uccelli, ma chi sarà questo artista???
Eccolo il luogo in cui la meta non conta...
Dove puoi assaporare per un momento ciò che sei in ogni singola cellula sentendo che non vuoi essere né un passo indietro, né un passo avanti... perché stai bene dove stai.
di Giuditta Bertari
AYAHUASCA
... Colombia
Premessa:
Racconto duro e fuori dal viaggio... Anche se non ho mai viaggiato così bene in vita mia... Indescrivibile, ma ci provo.
Richard, l'amministratore della Casa del Rio a Mocoa, mi avvisa se voglio partecipare al ritiro della ayuhasca (yage). Non ve lo avevo mai accennato prima, ma dopo aver letto il libro di Susy, era uno dei miei primi obiettivi. Così abbandono l'idea di partire per Puerto Asis e accetto. L'indomani parlo con Francisco di Zaragoza ma dovrò prendere un taxi da solo perché loro sono già in quattro. Decido di farmi dare l'indirizzo e vado in bus. Ci diamo appuntamento alle 7:30 di fronte alla casa dello sciamano, Taita Humberto.
Siccome è presto posso andare al ristorante vegetariano. Liana, la ragazza dell'argentino mi consiglia di chiamare un taxi direttamente dall'albergo, ma preferisco fermarne uno sulla strada. Appena metto piede in strada, Richard dalla sua moto mi chiama e mi faccio dare un passaggio da lui. Dopo mangiato inizia un acquazzone equatoriale e mi dirigo al terminal dei bus. C'è una buseta, un pick up con le panche in partenza proprio per dove devo andare io e salgo al volo. Arrivo presto a Villagarzon, ma la mia meta finale è la vereda di La Paz. Non ci sono mezzi pubblici, a parte i taxi. Il tassista mi chiede 15000 pesos, ma attendo qualche passeggero. A fianco alla stazione dei taxi c'è un negozio di scarpe, domando quanto costano gli stivali e la signora gentilmente mi dice il prezzo: 25000. Gli rispondo che mi servirebbero per l'Amazzonia, (visto che Francisco ha già detto che me li presterà lui per andare in ritiro, dove ci saranno dei punti annacquati da guadare) e se mi conviene comprarli qui perché è più economico oppure a Puerto Asis. Lei sinceramente mi dice che farò bene a comprarli lì perché tanto è lo stesso prezzo e mi invita a sedere in negozio. Mamma mia e dove la trovi una negoziante così, onesta e ospitale? "Sarai molto stanco" ribatte e mi indica la panca all'interno.
Mi accomodo e iniziamo a parlare, suggerendomi anche delle bellissime cascate alte 80 metri nelle vicinanze, ma mi consiglia di andarci di domenica perché almeno c'è gente. Mi racconta tutta la sua storia, mi offre da bere e dopo due ore volate in splendida compagnia, arriva il tassista e siccome non c'è nessuno mi chiede se per me va bene 10000 invece dei 15000. Accetto e al momento di salutare Clemencia, mi commuovo dalla sua generosità. Spera tantissimo che la torni a trovare. Lascio alle spalle le Ande e il taxi punta alla distesa verde più grande del pianeta. Arrivo dallo sciamano alle 3:30 e lo trovo sdraiato pacificamente sull'amaca. Poso lo zaino e gli chiedo se nel frattempo posso andare a fare un giro nei dintorni. È un minuto che lo conosco e abbandono il mio zaino in casa sua.
Quando torno ci sono diverse persone pronte per il ritiro, tra cui una tedesca. Arriva un altro gruppo e alle 6:30 partono per il bosco. Io rimango ad aspettare con la moglie dello sciamano e iniziamo a parlare del più e del meno. Anche qui storie pazzesche che non scriverò per il momento. Francisco arriva in ritardo di un'ora e senza stivali... Lo sapevo che dovevo comprarli da Clemencia!
Appena giunti al capanno nel bosco, tutti i partecipanti hanno già piazzato le loro amache... Cazzo io non ho neanche quella!
C'è un atmosfera surreale, sono tutti sdraiati in silenzio nelle loro amache o chi medita vicino al fuoco sotto un altro capanno. Ci sono una trentina di persone e diversi australiani. Francisco ci spiega come funziona e siccome lo yage' è una pianta molto forte, provoca diarrea e vomito quindi ci indica la direzione dove andare nel bosco, senza allontanarsi troppo perché più in là c'è il fiume, e ci indica che le donne devono andare a sinistra e gli uomini a destra. Ok la porzione magica è pronta. Lo sciamano dentro al suo capanno ha finito le abluzioni ed è pronto a servirci lo yage' in un bicchiere di vetro. In fila indiana, prima gli uomini e poi le donne, riceviamo e beviamo tutto in un sorso "Il rimedio" come lo chiamano loro oppure "la medicina". Ha un sapore fortissimo, ancora oggi non so a cosa paragonarlo, con tanta fantasia potrei sbilanciarmi ad una liquirizia aspra e amara, anche se non centra una mazza. Neanche dopo dieci minuti mi sento un tormento allo stomaco e mi incammino a vomitare. Non sento nessun effetto e penso di averlo gettato presto, ma era impossibile trattenerlo, era come un vulcano attivo pronto ad esplodere. Ad uno ad uno vomitano tutti, lasciando in bocca un sapore ancora più acido. Mi siedo sulla mia coperta della Turkish Airlines e inizio a non sentirmi più le dita delle mani, mi verrebbe voglia di schioccarle, ma non sento il loro movimento e inizia a girarmi la testa e la accompagno come se stessi lanciando un giavellotto. Inizia a salire l'effetto allucinogeno e vorrei abbandonarmi ad esso, ma ad un tratto sento che sale anche il vomito. Vorrei rimanere sulla coperta e sboccare al lato, ma poi mi ricordo delle avvertenze di prima e con fatica e a zigzag mi dirigo alla prima pianta che incontro, sempre fuori dal sentiero principale ovviamente e mentre mi incammino nell'erba percepisco l'odore della diarrea, ma sono troppo fuori per capire se l'ho calpestata o no. Appena mi chino per vomitare vedo le mie prime allucinazioni: esattamente il calendario Maya che ho appeso in camera mia in Italia. solo che lo vedo fosforescente e muoversi come se il tempo, un nuovo tempo si stesse per aprire. vedo le pietre muoversi come un ingranaggio, i colori sono così forti, che rimango abbagliato dalla bellezza, ma nello stesso tempo vorrei continuare a vomitare. Mi accorgo che ormai è solo una mia sensazione e vorrei lasciarmi andare. Non ho più le forze di stare in piedi e appena mi alzo mi sento pesante, devo per forza stare chinato. Vorrei sedermi, ma ad un tratto mi ricordo che qui è pieno di cagate e vomitate e barcollando arrivo al capanno del fuoco, il luogo sicuro più vicino. La mia coperta è a mala pena due metri più avanti, ma non riesco assolutamente, ho bisogno di sedermi subito. Una volta seduto i dolori a poco a poco spariscono, anche se devo dire che ti devi sforzare per accettare i dolori e oltrepassare la barriera del fisico e finalmente entrare in un'altra dimensione. Prima o poi è lo yage' che ti porterà, però è meglio accettarli senza preoccuparsi troppo e una volta tranquillo sei pronto ad un nuovo mondo. È sicuramente molto personale, ognuno ha delle visioni proprie in base al suo carattere. Una volta entrato in questa dimensione io mi sono sentito chiamare dalla foresta:" vieni, vieni lasciati andare alle sensazioni" e io che seguivo questa voce con un sorriso angelico. I lampi (reali) li vedono talmente forti come se avessero buttato mille bombe atomiche. Percepisci tutto all'ennesima potenza, è tutto più chiaro, più nitido, ti senti parte dell'universo. Mentre avevo tutte queste visioni, ogni tanto, di scatto alzavo la testa per fare un respiro profondo come se prima l'avessi sott'acqua per poi continuare a viaggiare come se niente fosse. Mentre sei nel tuo mondo non percepisci nulla del mondo esterno. Infatti io pensavo fosse una cosa di gruppo, ma per i novizi è impossibile controllare la forza della Ayahuasca. La cosa più bella è stato quando ho sentito il canto delle Gopi, le amanti di Krsna... Ero in paradiso. Avevano questa voce sublime, soave, dolcissima che ancora oggi me la ricordo. Il giorno dopo poi ho scoperto che non erano nella mia fantasia, ma erano reali. Infatti da questo momento ho iniziato a sentirmi il culo bagnato perché mi ero seduto sulla parte bagnata della panca. Anche se piano piano prendi coscienza vorresti tornare a vedere le visioni. Io mi sforzavo di rivedere il calendario Maya con tutte le sue luci fosforescenti, ma ormai l'effetto stava per svanire, anche se ero ancora in pieno godimento ultraterreno. Ho iniziato a cantare Haribol Nitai Gauranga e a battere le mani a tempo con le ragazze lontane, invisibili ai miei occhi. Stavo per riprendermi quando ho sentito anche i movimenti sulla panca degli altri ragazzi. È arrivata una coppia indigena, lui mi ha chiesto se stavo bene. Bene? Ma muy muy muy bien! E subito dopo ho chinato la testa per continuare il mio splendido viaggio virtuale. Un ragazzo a fianco inizia a suonare l'armonica e ora percepisco anche il flauto degli indigeni più lontani... Basta mi sono ripreso che riesco addirittura a vedere l'ora sul cellulare: le 11. Giusto due ore di effetto.
Potrei berne ancora per tutta la notte, sono tentato, ma ha iniziato a diluviare e non voglio bagnarmi tutto, anche perché non ho un albergo dove andare. Ho qui tutto con me perché domani voglio andare a Puerto Asis. Rimango a guardare gli effetti strani con occhi sani. Uno di loro sta gridando e scalcia come un cavallo, lo devono tenere fermo in cinque, due dalle gambe, due dalle braccia e l'indigena dalla testa. Poi mi si avvicina e mi chiede se ho dell'acqua in busta. Gli rispondo di sì e gentilmente la signora mi dice se gliela regalo. Usano questo termine ovunque. Prima un tipo mi ha chiesto:" puede regalarmi la hora por favor?"
Alla mattina presto parlo con un discepolo e mi accorgo di quanto sia identica alla filosofia di Krsna. Sanno tutto: filosofia, arte, medicina, scienza. Mi racconta che il seme dell'uomo della procreazione non va sprecato, tenendolo con se si rigenera in un'energia fortissima, proprio come nei Veda. Il continuo vomitare vuol dire scacciare il male dentro di noi e ridonare alla terra lo yage'. Chi sta male perché non accetta i suoi errori, rimane nel falso ego, bisogna esserne consapevoli e imparare a non commettere mai più del male. Ma l'accettazione e l'essere onesti con se stessi è la cosa più difficile. Poi parlando con un altro discepolo, quando gli ho raccontato le mie visioni, mi ha detto che lo yage' non regala niente a nessuno, se ho avuto queste visioni è perché me le sono guadagnate. Al mattino capisco il senso del ritiro, ad uno ad uno ascoltano le visioni altrui e iniziano a spiegare la legge universale della natura: l'amore!
Haribol
Ivan SkeVERSI LIBERI
Rincorrerò le mie paure
trasformandole in coraggio
afferrando lacrime
che mi fanno da ostaggio
farò un altro salto aspettando la luce
attento a cadere su ciò che succede
guarderò il mio sentiero con animo gentile
scoprendo rose rosse che fanno appassire
Pino Bramante
... L’ANGOLO DELLA BATTUTA
Per dimenticarci di essere seri ...
Sai cosa dice Ivan... (risate, ride da solo) cosa dice il medico, il medico (ripetuto due volte, forse un po' alticcio) ad un tipo con l'epatite?
" FIGA SI TU CHE C...(si incarta)... CAVOLO TU SI CHE C'HAI FEGATO"
Pino Bramante
COSE STRANE DAL MONDO
La foto di Ivan Ske
Cartello sulla febbre gialla prima di inoltrarsi con la barca nella regione Amazonas in Colombia
PAROLE IN LIBERTA'
Io penso sono come un animale, altro che un'anima spirituale, perché sverno sempre al caldo, è il mio piccolo letargo, non resisto proprio al freddo. Ammiro chi lo ama. Infatti il sentiero per essere realizzati è lunga, finché non abbandono il finto concetto di "mio" e "Io".
Ivan Ske
I'M STILL FREE
I sogni e i progetti di chi non vuole smettere di correre...
Scriviamo e lasciamoci andare sempre e ovunque...
Libero di dire la mia, quello che penso, quello che provo, anche se è controproducente, ma la Verità in assoluto prima di tutto.
Ivan Ske
RIFLESSIONI SULLA VITA
Riflessioni provate in un piccolo bar alla stazione di Porretta Terme davanti agli anziani giocare a carte.
" Vedi in questo paesino sperduto, non conosciuto dai turisti, è qui che vedi la vera realtà della vita della gente, il loro modo semplice di vivere. Son loro che scrivono le pagine bianche del mio diario... E la realtà dell'Italia è che è proprio un paese per vecchi.
Ivan Ske
IL VIAGGIO
LE EMOZIONI DEL NOSTRO ULTIMO VIAGGIO
Spazio dedicato alla sintesi delle nostre emozioni, quelle dell’ultimo viaggio ... il più bello ... il più vivo ... il più immenso.
... L’ANGOLO DELLA BATTUTA
Per dimenticarci di essere seri ...
Sai cosa dice Ivan... (risate, ride da solo) cosa dice il medico, il medico (ripetuto due volte, forse un po' alticcio) ad un tipo con l'epatite?
" FIGA SI TU CHE C...(si incarta)... CAVOLO TU SI CHE C'HAI FEGATO"
Pino Bramante
COSE STRANE DAL MONDO
La foto di Ivan Ske
Cartello sulla febbre gialla prima di inoltrarsi con la barca nella regione Amazonas in Colombia
PAROLE IN LIBERTA'
Io penso sono come un animale, altro che un'anima spirituale, perché sverno sempre al caldo, è il mio piccolo letargo, non resisto proprio al freddo. Ammiro chi lo ama. Infatti il sentiero per essere realizzati è lunga, finché non abbandono il finto concetto di "mio" e "Io".
Ivan Ske
I'M STILL FREE
I sogni e i progetti di chi non vuole smettere di correre...
Scriviamo e lasciamoci andare sempre e ovunque...
Libero di dire la mia, quello che penso, quello che provo, anche se è controproducente, ma la Verità in assoluto prima di tutto.
Ivan Ske
RIFLESSIONI SULLA VITA
Riflessioni provate in un piccolo bar alla stazione di Porretta Terme davanti agli anziani giocare a carte.
" Vedi in questo paesino sperduto, non conosciuto dai turisti, è qui che vedi la vera realtà della vita della gente, il loro modo semplice di vivere. Son loro che scrivono le pagine bianche del mio diario... E la realtà dell'Italia è che è proprio un paese per vecchi.
Ivan Ske
IL VIAGGIO
LE EMOZIONI DEL NOSTRO ULTIMO VIAGGIO
Spazio dedicato alla sintesi delle nostre emozioni, quelle dell’ultimo viaggio ... il più bello ... il più vivo ... il più immenso.
COLOMBIA
oppure devo dire anche Perù e Brasile
L'arrivo in aeroporto a Bogotà e scoprire che il cambio non è talmente sfavorevole e ritirare al bancomat è ancora meglio.
L'onesta di tutti, tassisti compresi
La gentilezza dei colombiani
La disponibilità dei colombiani
Il loro modo dolce e grazioso di parlare, ti fan sentire uno di loro, un amico di sempre.
La bellissima Cordillera
La cascada La fin del Mundo a Mocoa... non avevo mai visto una cascata al di sopra del suo salto, invece di essere sotto ad osservarla.
La signora del negozio di scarpe a Villa Garzon che mi ha fatto accomodare nel suo negozio in attesa del taxi, raccontandomi la sua Vita
La notte in ayahuasca con lo sciamano Taita Humberto
Il passaggio in autostop fino a Puerto Asis... ascoltare Despacito dalla radio dell'auto, che non sopportavo, e dargli una ragione di essere
L'intervista di una ragzza con un questionariio in mano sull'accordo delle FARC e alla quinta domanda: "Per che cosa ha votato SI o NO?" e rispondergli: " Mi sarebbe piaciuto molto votare, ma non posso sono italiano." E vedere la sua faccia incredula e non sapeva se andare avanti o no con le domande, ma alla fine è andata avanti perché ne sapevo più io che un cittadino colombiano.
L'inizio della navigazione sul Rio Putumayo
Inoltrarsi nella regione Amazonas
Le tres fronteras Colombia, Ecuador e Perù a Gueppi e passare la linea dell'equatore senza nessun cartello
I Murui e mambeare con loro all'associazione degli indigeni a Puerto Leguizamo e poi con il loro presidente a casa sua.
Tagua, piccolo paese sul Rio Caqueta dove i bambini mi insegnavano tutti gli animali che vivevano al di là del fiume e addirittura tutti i nomi delle streghe e spiriti maligni della foresta
Regalare i primi pennarelli e fogli da disegno ad una bambina indigena a El Encanto e lei tutta timida non sapeva se prenderli o meno. Solo grazie al consenso della mamma accanto, li ha accettati.
I delfini rosa
L'arrivo a El Estrecho, sempre sul Rio Putumayo, ma sponda peruviana con il simpaticissimo e disponibilissimo ufficiale dell'immigrazione peruviana e la sua piccola amichetta pittrice. Una bambina orfana che visita l'ufficiale e dalle foto del suo pc rappresenta in bellissimi disegni... bravissima.
L'attesa del mercantile invano, ormai insabbiato per via del fiume in secca e arrendersi a comprare il biglietto aereo El Estrecho-Iquitos e la piacevolissima sorpresa di sapere che è arrivato il mercantile e per fortuna riavere i soldi indietro del biglietto aereo e poter partire con la Maricarmen, mercantile battente bandiera peruviana.
L'amicizia che si è creata sulla Maricarmen
Il primo sbarco a caricare legname alla comunidad la Esperanza e purtroppo o per fortuna rimanerci 4 giorni per il guasto al motore ... i maledetti mosquè, dei invisibili moscerini che mi pizzicavano ed era impossibile non grattarsi. Solo sul piede ne avevo 147!
L'arrivo dell'arrancator, il nuovo pezzo da sostituire è stata una gioia immensa da parte di tutti e il sentire il rumore dei motori accesi della Maricarmen è stato un sollievo enorme.
La comunidad La Florida, una comunità di 53 abitanti dove una signora imboccando sua figlia nella sua palafitta, vedendomi in casa sua mi ha chiesto gentilmente se poteva farmi una domanda e mi ha chiesto che lavoro facessi, si pensava fossi un antropologo o roba del genere e quando gli ho risposto: " Saldatore", pensava fossi il saldatore della nave. Gli ho dovuto spiegare che qui sono solo un semplice turista. Lei mi ha guardato e ha esclamato: " Non avevo mai visto nessun uomo bianco alla comunidad La Florida."
La business woman del pescado. A prima vista l'odiavo, invece mi son dovuto ricredere subito del suo immenso cuore.
La navigazione sulle due sponde del Rio Putumayo in terra colombiana e il Patron a cambiare bandiera sul ponte di comando, sostituendo quella peruviana con quella colombiana... anche se in coda c'era sempre la bandiera peruviana a sventolare. Indizio che eravamo quasi giunti al mio obiettivo.
Il supermercato di Tarapaca e il solo sentire A La Orden dalla commessa colombiana mi ha fatto sentire la mancanza dello spirito colombiano.
Il controllo al confine brasiliano dove i militari scoprono 1000 uova di un pesce protetto chiamato pirarucù in Brasile e paiche in Perù, oltre alle tre tartarughe giganti vive sotto imboscate nella stiva.
Il cambio di lingua dallo spagnolo al portoghese... bellissima la tenente brasilera con il suo dolce accento, la quale ci ha fatto la foto col suo telefonino a tre a tre come prova per la dogana dei passegeri a bordo.
La delusione in terra brasiliana di non vedere più i villaggi col tetto di paglia, sostituiti con quelli di lamiera
La famiglia salita a bordo a Limonero che mi hanno raccontato un sacco di storie
I pescatori sui loro piccoli peque-peque, canoe ricavate dagli immensi tronchi degli alberi dell'Amazzonia
La fine del Rio Putumayo o come lo chiamano in Brasile del Rio Ica sfociando nel mitico Rio delle Amazzoni a San Antonio do Ica... il sogno che si avvera
Navigare finalmente nell'immenso Rio delle Amazzoni, il fiume più lungo del mondo
L'anziano pescatore indigeno fermo immobile con la lancia in mano aspettando di colpire il pirarucù sulla sua peque-peque
L'arrivo a Tabatinga alle tres fronteras Brasile, Colombia e Perù. Dopo 11 giorni di navigazione sulla Maricarmen, il momento di salutare la mia nuova "famiglia"... che miscuglio di emozioni: oltre all'affiatato rapporto tra noi, l'emozione di aver raggiunto il mio obiettivo, quello di arrivare a Leticia senza aereo
Passare il confine a piedi da Tabatinga a Leticia e poi con una lancia andare in Perù all'isola di Santa Rosa... squisito il pranzo vegetariano con l'avocado
Il pappagallo gigante volare tranquillo e tornare al ristorante, mentre ero comodo sull'amaca
Bagnarsi nel Rio delle Amazzoni
Rivedere la civiltà a Leticia, quando per tutti è la porta dell'Amazzonia, per me era un tornare in città.
E infine non ho resistito in agenzia di viaggio a Leticia volare direttamente in quella bellissima spiaggia bianca caraibica alle spalle della ragazza dell'agenzia, la quale mi stava, anzi aveva già acquistato il volo per Bogotà e prolungato nello stesso giorno per l'isola di San Andres
Ivan Ske
IL VIAGGIO IMMAGINARIO
IL VIAGGIO IMMAGINARIO È QUELLO CHE HAI SEMPRE SOGNATO E CHE NON HAI MAI REALIZZATO ...
QUELLO CHE PRENDE FORMA DI NOTTE E AL RISVEGLIO SI DISSOLVE NELLA MENTE ...
MA IL VIAGGIO IMMAGINARIO È ANCHE QUELLO DENTRO NOI STESSI
SENZA DUBBIO IL VIAGGIO PIU PERICOLOSO ED AFFASCINANTE SI POSSA FARE ...
QUELLO CHE SCAVA SCAVA TROVI SEMPRE QUALCOSA CHE NON VA IN TE ...
SCAVA SCAVA TROVI SEMPRE STRADE NUOVE ... STRADE CHE PERCORRI CON CORAGGIO E TI CAMBIANO LA VITA ...
UN VIAGGIO CHE TI DA UNA FORZA MAI AVUTA PRIMA ... CHE APRE PORTE IMPOSSIBILI ...
SCONFIGGE ANTICHE PAURE ... E CI AIUTA A CAMBIARE ... A MIGLIORARE
LASCIAMOCI ANDARE AL NOSTRO VIAGGIO IMMAGINARIO ...
MA NON è BISOGNA VOLERLO!
https://www.youtube.com/watch?v=GdxUIZOzd5E&feature=share
Il Viaggio Immaginario di Ivan Ske
Ho sempre sognato di andare a vedere l'aurora boreale, ma non mi basta vederla in Lapponia o in Islanda, decido di partecipare a un concorso per provetti esploratori nel grande freddo, nel Polo Nord. E' un esperimento di vita sulla calotta polare di un semplice ragazzo di città, ma non ci si arriva via aerea , ma navigando il Mare Glaciale Artico. L'esperimento è di sottoporre il proprio corpo alla forza del vento gelido polare, per poi sbarcare sull'Artico. Quando arrivo al concorso mi accorgo di essere l'unico partecipante e non faccio in tempo a realizzare il reale pericolo che subito mi ingaggiano per il grande Viaggio. Anche se sono ancora sotto shock non ci penso proprio a rinunciare, anche se in effetti, forse sto esagerando come ogni volta faccio, ma questa volta mi cago sotto veramente. Per fortuna vinco anche tutto l'equipaggio del vestiario pagato dallo sponsor e qui tiro un sospiro di sollievo... non ho mai avuto una maglia termica in vita mia e solo a indossarla mi rende molto sicuro di quello che dovrò affrontare.
Non sapevo neanche che la navigazione partisse da Genova e al momento di partire ho con me solo un taccuinio... e come farò a scrivere tutte le mie emozioni!
Navigheremo tutto il Mar Mediterraneo fino allo stretto di Gibilterra ( ah che voglia di prendere gli alisei e andare ai caraibi). Risaliamo l'Oceano Atlantico costeggiando il Portogallo. A Finisterre in Spagna riesco a riconoscere i pellegrini sulla spiaggia a guardare con tutta la loro soddisfazione l'immenso Oceano. Si susseguono albe e tramonti spettacolari, ma il mio sogno è solo ed esclusivamente la favolosa aurora boreale. Fantastiche le scogliere della verde Irlanda. Navighiamo tra le isole Faroe e l'Islanda e mentre sono tranquillo nella mia cabina sento la campana del timoniere, il quale testimonia l'avvistamento dell'Aurora boreale. La mia prima aurora in mezzo al mare senza nessun problema di inquinamento luminoso, il cielo aperto oltre alle milioni di stelle mi regala un'emozione fortissima. Si vedono benissimo questi raggi gamma verdi, gialli, rosa, rossi, viola volare nel cielo, a volte sembra che ti colpiscano direttamente...altro che cinema in 3d...
Ma cosa sto scrivendo, è solo immaginario, aspetto un vostro vero racconto sull'aurora boreale.
Haribol
Ivan Ske
ANGOLO LIBRI
Invito alla lettura di Ivan Ske
BRUCE CHATWIN
Il viceré di Ouidah
Dopo la Benedizione, la famiglia intonò il Salve Regina in lingua Fon: "Mi do gbe we"...
Il sole al tramonto creava ombre rosso sangue e dorava gli orli frastagliati delle foglie di papaya...
In alto i primi pipistrelli mangiafrutta volavano verso sud-est...
Due ragazzi battevano un tam tam. Altri più piccoli agitavano maracas, picchiavano sui gong, facevano rotolare gomme di bicicletta e si divertivano a buttarsi, testa in giù e gambe in alto, a far la ruota nella polvere... Il ministro dell'Interno aveva dichiarato che l'albero era un "ristoranti di stregoni" e ordinato il suo abbattimento dopo che una guardia della Gendarmerie aveva sorpreso un vecchio a inchiodare sul suo tronco un oggetto magico contenente una zampa di pipistrello, ragni triturati e un ritaglio di giornale con l'immagine del Presidente... 'Mamme' gigantesche veleggiavano verso casa nella direzione opposta. Commercianti Mandingo dalle lunghe dita stavano riponendo l'indaco in recipienti di latta.Il guaritore avvolgeva in uno straccio l'escremento di un arcobaleno...Era l'ora in cui i feticheurs sacrificavano un pollo a Aizan, dio del mercato, unombelico intagliato nella pietra che si ergeva solitario in uno spazio aperto...
Molti ragazzini,i cui denti brillavano nella penombra, insistevano in un coro assordante: " Ago!Yovo!Ago!Yovo!" , che significa: Andatevene via, bianchi!"
... Luci fioche si muovevano lungo il sentiero che scendeva alla spiaggia: rialendo quel sentiero Dom Francisco era arrivato, e per quello stesso sentieroera scesa la parola "Voodoo" avviandosi verso le Americhe.
LA MUSICA PER CHI VUOLE VEDERE
https://www.youtube.com/watch?v=k9ri_W0ZaJE
Musica di e cantata da Max Murganti
https://www.youtube.com/watch?v=lVPLIuBy9CY
Africa sto arrivando
Ivan Ske
IL MURO
IL DOLORE PIU' GRANDE PER UN VIANDANTE E' TROVARSI DI FRONTE AD UN MURO AL DI LA' DEL QUALE NON PUO' ANDARE.
In un numero precedente de Il Graffio ero critico con un mio amico perchè continuava ad andare in Sudamerica, ma devo ammettere che battere il muro della lingua è molto avvantaggioso. Sapere comunicare e ascoltare la lingua in modo fluido è molto importante per noi Viaggiatori, i quali cerchiamo sempre il rapporto con il prossimo. Mi è capitato personalmente di parlare senza peli sulla lingua con dei signori sul molo di El Estrecho, oltre ai soliti argomenti si era arrivati a scherzare se non volessi portarmi una donna indigena in Italia. Gli rispondo: " Me gusta conquistar la muchacha sin plata" e si gira di scatto una negrita sorpresa in attesa del peque-peque per andare in Colombia, cioè dalla sponda opposta del Rio, un paesino di dieci case in mezzo alla foresta amazzonnica. Si scherza anche con un signore seduto su una sedia in casa sua e dopo aver preso un pò di confidenza mi permetto una battuta scherzosa anch'io. Broma! Mi scuso subito dopo, ci mancherebbe. E' un piacere parlare con la gente del luogo. In questo caso lo spagnolo o anche in un Paese anglofono certo, si può comunicare tranquillamente ed entrare nella loro quotidianità, mentre in Birmania per esempio è un peccato non capire la loro lingua. Certo, io me la sono cavata sempre dappertutto, anche con le poche frasi memorizzate, ma non sarà mai la stessa cosa.
Bisogna dirlo sinceramente, riuscire a capire i loro discorsi anche solo se si è in un bus e tutta un'altra cosa.
Ivan Ske
Mente e Corpo CORRERE NON SERVE A NIENTE... COME VIAGGIARE...
Questo mese invece di correre, mi è arrivato questo pezzo da un mio amico che vive in Scozia dedicato alla mente.
di Oliviero
Una grande energia sorridere
mangiare il mondo correre all’orizzonte
ruggire emozionarsi
Non perdiamoci di vista... l’appuntamento è per il Graffio di novembre
e ricordatevi sempre di chiudere gli occhi e di non smettere mai di sognare ...
perché il viaggio più bello, si trova nei vostri sogni...
oppure devo dire anche Perù e Brasile
L'arrivo in aeroporto a Bogotà e scoprire che il cambio non è talmente sfavorevole e ritirare al bancomat è ancora meglio.
L'onesta di tutti, tassisti compresi
La gentilezza dei colombiani
La disponibilità dei colombiani
Il loro modo dolce e grazioso di parlare, ti fan sentire uno di loro, un amico di sempre.
La bellissima Cordillera
La cascada La fin del Mundo a Mocoa... non avevo mai visto una cascata al di sopra del suo salto, invece di essere sotto ad osservarla.
La signora del negozio di scarpe a Villa Garzon che mi ha fatto accomodare nel suo negozio in attesa del taxi, raccontandomi la sua Vita
La notte in ayahuasca con lo sciamano Taita Humberto
Il passaggio in autostop fino a Puerto Asis... ascoltare Despacito dalla radio dell'auto, che non sopportavo, e dargli una ragione di essere
L'intervista di una ragzza con un questionariio in mano sull'accordo delle FARC e alla quinta domanda: "Per che cosa ha votato SI o NO?" e rispondergli: " Mi sarebbe piaciuto molto votare, ma non posso sono italiano." E vedere la sua faccia incredula e non sapeva se andare avanti o no con le domande, ma alla fine è andata avanti perché ne sapevo più io che un cittadino colombiano.
L'inizio della navigazione sul Rio Putumayo
Inoltrarsi nella regione Amazonas
Le tres fronteras Colombia, Ecuador e Perù a Gueppi e passare la linea dell'equatore senza nessun cartello
I Murui e mambeare con loro all'associazione degli indigeni a Puerto Leguizamo e poi con il loro presidente a casa sua.
Tagua, piccolo paese sul Rio Caqueta dove i bambini mi insegnavano tutti gli animali che vivevano al di là del fiume e addirittura tutti i nomi delle streghe e spiriti maligni della foresta
Regalare i primi pennarelli e fogli da disegno ad una bambina indigena a El Encanto e lei tutta timida non sapeva se prenderli o meno. Solo grazie al consenso della mamma accanto, li ha accettati.
I delfini rosa
L'arrivo a El Estrecho, sempre sul Rio Putumayo, ma sponda peruviana con il simpaticissimo e disponibilissimo ufficiale dell'immigrazione peruviana e la sua piccola amichetta pittrice. Una bambina orfana che visita l'ufficiale e dalle foto del suo pc rappresenta in bellissimi disegni... bravissima.
L'attesa del mercantile invano, ormai insabbiato per via del fiume in secca e arrendersi a comprare il biglietto aereo El Estrecho-Iquitos e la piacevolissima sorpresa di sapere che è arrivato il mercantile e per fortuna riavere i soldi indietro del biglietto aereo e poter partire con la Maricarmen, mercantile battente bandiera peruviana.
L'amicizia che si è creata sulla Maricarmen
Il primo sbarco a caricare legname alla comunidad la Esperanza e purtroppo o per fortuna rimanerci 4 giorni per il guasto al motore ... i maledetti mosquè, dei invisibili moscerini che mi pizzicavano ed era impossibile non grattarsi. Solo sul piede ne avevo 147!
L'arrivo dell'arrancator, il nuovo pezzo da sostituire è stata una gioia immensa da parte di tutti e il sentire il rumore dei motori accesi della Maricarmen è stato un sollievo enorme.
La comunidad La Florida, una comunità di 53 abitanti dove una signora imboccando sua figlia nella sua palafitta, vedendomi in casa sua mi ha chiesto gentilmente se poteva farmi una domanda e mi ha chiesto che lavoro facessi, si pensava fossi un antropologo o roba del genere e quando gli ho risposto: " Saldatore", pensava fossi il saldatore della nave. Gli ho dovuto spiegare che qui sono solo un semplice turista. Lei mi ha guardato e ha esclamato: " Non avevo mai visto nessun uomo bianco alla comunidad La Florida."
La business woman del pescado. A prima vista l'odiavo, invece mi son dovuto ricredere subito del suo immenso cuore.
La navigazione sulle due sponde del Rio Putumayo in terra colombiana e il Patron a cambiare bandiera sul ponte di comando, sostituendo quella peruviana con quella colombiana... anche se in coda c'era sempre la bandiera peruviana a sventolare. Indizio che eravamo quasi giunti al mio obiettivo.
Il supermercato di Tarapaca e il solo sentire A La Orden dalla commessa colombiana mi ha fatto sentire la mancanza dello spirito colombiano.
Il controllo al confine brasiliano dove i militari scoprono 1000 uova di un pesce protetto chiamato pirarucù in Brasile e paiche in Perù, oltre alle tre tartarughe giganti vive sotto imboscate nella stiva.
Il cambio di lingua dallo spagnolo al portoghese... bellissima la tenente brasilera con il suo dolce accento, la quale ci ha fatto la foto col suo telefonino a tre a tre come prova per la dogana dei passegeri a bordo.
La delusione in terra brasiliana di non vedere più i villaggi col tetto di paglia, sostituiti con quelli di lamiera
La famiglia salita a bordo a Limonero che mi hanno raccontato un sacco di storie
I pescatori sui loro piccoli peque-peque, canoe ricavate dagli immensi tronchi degli alberi dell'Amazzonia
La fine del Rio Putumayo o come lo chiamano in Brasile del Rio Ica sfociando nel mitico Rio delle Amazzoni a San Antonio do Ica... il sogno che si avvera
Navigare finalmente nell'immenso Rio delle Amazzoni, il fiume più lungo del mondo
L'anziano pescatore indigeno fermo immobile con la lancia in mano aspettando di colpire il pirarucù sulla sua peque-peque
L'arrivo a Tabatinga alle tres fronteras Brasile, Colombia e Perù. Dopo 11 giorni di navigazione sulla Maricarmen, il momento di salutare la mia nuova "famiglia"... che miscuglio di emozioni: oltre all'affiatato rapporto tra noi, l'emozione di aver raggiunto il mio obiettivo, quello di arrivare a Leticia senza aereo
Passare il confine a piedi da Tabatinga a Leticia e poi con una lancia andare in Perù all'isola di Santa Rosa... squisito il pranzo vegetariano con l'avocado
Il pappagallo gigante volare tranquillo e tornare al ristorante, mentre ero comodo sull'amaca
Bagnarsi nel Rio delle Amazzoni
Rivedere la civiltà a Leticia, quando per tutti è la porta dell'Amazzonia, per me era un tornare in città.
E infine non ho resistito in agenzia di viaggio a Leticia volare direttamente in quella bellissima spiaggia bianca caraibica alle spalle della ragazza dell'agenzia, la quale mi stava, anzi aveva già acquistato il volo per Bogotà e prolungato nello stesso giorno per l'isola di San Andres
Ivan Ske
IL VIAGGIO IMMAGINARIO
IL VIAGGIO IMMAGINARIO È QUELLO CHE HAI SEMPRE SOGNATO E CHE NON HAI MAI REALIZZATO ...
QUELLO CHE PRENDE FORMA DI NOTTE E AL RISVEGLIO SI DISSOLVE NELLA MENTE ...
MA IL VIAGGIO IMMAGINARIO È ANCHE QUELLO DENTRO NOI STESSI
SENZA DUBBIO IL VIAGGIO PIU PERICOLOSO ED AFFASCINANTE SI POSSA FARE ...
QUELLO CHE SCAVA SCAVA TROVI SEMPRE QUALCOSA CHE NON VA IN TE ...
SCAVA SCAVA TROVI SEMPRE STRADE NUOVE ... STRADE CHE PERCORRI CON CORAGGIO E TI CAMBIANO LA VITA ...
UN VIAGGIO CHE TI DA UNA FORZA MAI AVUTA PRIMA ... CHE APRE PORTE IMPOSSIBILI ...
SCONFIGGE ANTICHE PAURE ... E CI AIUTA A CAMBIARE ... A MIGLIORARE
LASCIAMOCI ANDARE AL NOSTRO VIAGGIO IMMAGINARIO ...
MA NON è BISOGNA VOLERLO!
https://www.youtube.com/watch?v=GdxUIZOzd5E&feature=share
Il Viaggio Immaginario di Ivan Ske
Ho sempre sognato di andare a vedere l'aurora boreale, ma non mi basta vederla in Lapponia o in Islanda, decido di partecipare a un concorso per provetti esploratori nel grande freddo, nel Polo Nord. E' un esperimento di vita sulla calotta polare di un semplice ragazzo di città, ma non ci si arriva via aerea , ma navigando il Mare Glaciale Artico. L'esperimento è di sottoporre il proprio corpo alla forza del vento gelido polare, per poi sbarcare sull'Artico. Quando arrivo al concorso mi accorgo di essere l'unico partecipante e non faccio in tempo a realizzare il reale pericolo che subito mi ingaggiano per il grande Viaggio. Anche se sono ancora sotto shock non ci penso proprio a rinunciare, anche se in effetti, forse sto esagerando come ogni volta faccio, ma questa volta mi cago sotto veramente. Per fortuna vinco anche tutto l'equipaggio del vestiario pagato dallo sponsor e qui tiro un sospiro di sollievo... non ho mai avuto una maglia termica in vita mia e solo a indossarla mi rende molto sicuro di quello che dovrò affrontare.
Non sapevo neanche che la navigazione partisse da Genova e al momento di partire ho con me solo un taccuinio... e come farò a scrivere tutte le mie emozioni!
Navigheremo tutto il Mar Mediterraneo fino allo stretto di Gibilterra ( ah che voglia di prendere gli alisei e andare ai caraibi). Risaliamo l'Oceano Atlantico costeggiando il Portogallo. A Finisterre in Spagna riesco a riconoscere i pellegrini sulla spiaggia a guardare con tutta la loro soddisfazione l'immenso Oceano. Si susseguono albe e tramonti spettacolari, ma il mio sogno è solo ed esclusivamente la favolosa aurora boreale. Fantastiche le scogliere della verde Irlanda. Navighiamo tra le isole Faroe e l'Islanda e mentre sono tranquillo nella mia cabina sento la campana del timoniere, il quale testimonia l'avvistamento dell'Aurora boreale. La mia prima aurora in mezzo al mare senza nessun problema di inquinamento luminoso, il cielo aperto oltre alle milioni di stelle mi regala un'emozione fortissima. Si vedono benissimo questi raggi gamma verdi, gialli, rosa, rossi, viola volare nel cielo, a volte sembra che ti colpiscano direttamente...altro che cinema in 3d...
Ma cosa sto scrivendo, è solo immaginario, aspetto un vostro vero racconto sull'aurora boreale.
Haribol
Ivan Ske
ANGOLO LIBRI
Invito alla lettura di Ivan Ske
BRUCE CHATWIN
Il viceré di Ouidah
Dopo la Benedizione, la famiglia intonò il Salve Regina in lingua Fon: "Mi do gbe we"...
Il sole al tramonto creava ombre rosso sangue e dorava gli orli frastagliati delle foglie di papaya...
In alto i primi pipistrelli mangiafrutta volavano verso sud-est...
Due ragazzi battevano un tam tam. Altri più piccoli agitavano maracas, picchiavano sui gong, facevano rotolare gomme di bicicletta e si divertivano a buttarsi, testa in giù e gambe in alto, a far la ruota nella polvere... Il ministro dell'Interno aveva dichiarato che l'albero era un "ristoranti di stregoni" e ordinato il suo abbattimento dopo che una guardia della Gendarmerie aveva sorpreso un vecchio a inchiodare sul suo tronco un oggetto magico contenente una zampa di pipistrello, ragni triturati e un ritaglio di giornale con l'immagine del Presidente... 'Mamme' gigantesche veleggiavano verso casa nella direzione opposta. Commercianti Mandingo dalle lunghe dita stavano riponendo l'indaco in recipienti di latta.Il guaritore avvolgeva in uno straccio l'escremento di un arcobaleno...Era l'ora in cui i feticheurs sacrificavano un pollo a Aizan, dio del mercato, unombelico intagliato nella pietra che si ergeva solitario in uno spazio aperto...
Molti ragazzini,i cui denti brillavano nella penombra, insistevano in un coro assordante: " Ago!Yovo!Ago!Yovo!" , che significa: Andatevene via, bianchi!"
... Luci fioche si muovevano lungo il sentiero che scendeva alla spiaggia: rialendo quel sentiero Dom Francisco era arrivato, e per quello stesso sentieroera scesa la parola "Voodoo" avviandosi verso le Americhe.
LA MUSICA PER CHI VUOLE VEDERE
https://www.youtube.com/watch?v=k9ri_W0ZaJE
Musica di e cantata da Max Murganti
https://www.youtube.com/watch?v=lVPLIuBy9CY
Africa sto arrivando
Ivan Ske
IL MURO
IL DOLORE PIU' GRANDE PER UN VIANDANTE E' TROVARSI DI FRONTE AD UN MURO AL DI LA' DEL QUALE NON PUO' ANDARE.
In un numero precedente de Il Graffio ero critico con un mio amico perchè continuava ad andare in Sudamerica, ma devo ammettere che battere il muro della lingua è molto avvantaggioso. Sapere comunicare e ascoltare la lingua in modo fluido è molto importante per noi Viaggiatori, i quali cerchiamo sempre il rapporto con il prossimo. Mi è capitato personalmente di parlare senza peli sulla lingua con dei signori sul molo di El Estrecho, oltre ai soliti argomenti si era arrivati a scherzare se non volessi portarmi una donna indigena in Italia. Gli rispondo: " Me gusta conquistar la muchacha sin plata" e si gira di scatto una negrita sorpresa in attesa del peque-peque per andare in Colombia, cioè dalla sponda opposta del Rio, un paesino di dieci case in mezzo alla foresta amazzonnica. Si scherza anche con un signore seduto su una sedia in casa sua e dopo aver preso un pò di confidenza mi permetto una battuta scherzosa anch'io. Broma! Mi scuso subito dopo, ci mancherebbe. E' un piacere parlare con la gente del luogo. In questo caso lo spagnolo o anche in un Paese anglofono certo, si può comunicare tranquillamente ed entrare nella loro quotidianità, mentre in Birmania per esempio è un peccato non capire la loro lingua. Certo, io me la sono cavata sempre dappertutto, anche con le poche frasi memorizzate, ma non sarà mai la stessa cosa.
Bisogna dirlo sinceramente, riuscire a capire i loro discorsi anche solo se si è in un bus e tutta un'altra cosa.
Ivan Ske
Mente e Corpo CORRERE NON SERVE A NIENTE... COME VIAGGIARE...
Spazio dedicato a chi ama correre...
oltre che viaggiare.
Questo mese invece di correre, mi è arrivato questo pezzo da un mio amico che vive in Scozia dedicato alla mente.
The ones who seek the divine gifts and insights while being immersed in the passions are in proud and foolish delusion. First, one needs to work on cleansing oneself. Grace is sent as a gift to those who are cleansed from passions. And they get it quietly, at the moment that they do not notice.
Coloro che cercano i doni divini e le intuizioni mentre sono immersi nelle passioni sono in delirio fiero e sciocco. In primo luogo, bisogna lavorare per purificarsi. La grazia viene inviata come dono a coloro che sono purificati dalle passioni. E lo prendono tranquillamente, nel momento in cui non se ne accorgono.
Great benefit and abundant sanctification are to be gained from spiritual psalmody, and it can become the foundation for the whole of spiritual life. For the words of the hymns purify the soul, and the holy spirit enters immediately into the soul that sings them.
Un grande beneficio e un'abbondante santificazione devono essere ottenuti dalla salmodia spirituale e possono diventare il fondamento dell'intera vita spirituale. Perché le parole degli inni purificano l'anima e lo spirito santo entra immediatamente nell'anima che le canta.
di Oliviero
Una grande energia sorridere
mangiare il mondo correre all’orizzonte
ruggire emozionarsi
Non perdiamoci di vista... l’appuntamento è per il Graffio di novembre
e ricordatevi sempre di chiudere gli occhi e di non smettere mai di sognare ...
perché il viaggio più bello, si trova nei vostri sogni...
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