venerdì 27 marzo 2020

AGOSTO 2018


             IL GRAFFIO DEL VIAGGIATORE
  
               Per scrittori anarchici …completamente liberi


Anno 3 – Numero 43 – Agosto 2018



                                       IL GRAFFIO DI AGOSTO



MONT S. MICHEL: La "MERVEILLE"

Normandia, Francia



La definizione di "piramide del  mare", coniata da Victor Hugo, ben si addice all' inconfondibile profilo di Mont Saint Michel,  isola circondata dai flutti nei periodi di alta marea mentre la bassa marea lascia scoperti vasti tratti sabbiosi intorno all' isolotto roccioso. Narra la leggenda che nel 708 l' arcangelo Michele apparve in sogno a Aubert, vescovo di Avranches, e gli ingiunse di fondare sull' isolotto un santuario in suo onore. Fortunatamente il "progresso" ha portato al Monte legioni sempre più numerose di turisti, attratti dall' architettura ma soprattutto dall' entusiasmante spettacolo dell' avanzata e ritirarsi delle acque.Quei turisti che, se da una parte hanno trasformato il piccolo paese in un grande bazar di souvenirs, d' altra parte giustificano con la loro presenza la cura del grande complesso.  Arrivare a Mont Saint Michel di notte è davvero emozionante, l'abbazia si scorge da lontano illuminata sullo sfondo di un cielo nero che rende ancora più suggestiva l'immagine.

Carlo Amato      
                                                     

Tutti coloro che vogliono intervenire con un loro pensiero, argomento, articolo di viaggio e non, sono invitati calorosamente a farlo. Sarà pubblicato sul prossimo numero del Graffio del Viaggiatore.

Grazie mille


ilgraffiodelviaggiatore@gmail.com




                               PROGETTI PER LA VITA


             Ne fare qualcosa di particolare, ne andare chissà dove, ma solo uscire!

                                                            Ivan Ske



                   MUSICA PER CHI VUOLE VEDERE


                                     https://www.youtube.com/watch?v=nOQcTNH8Cq8


                                                                        Ivan Ske




                      RIFLESSIONE SULLA VITA


Cosa ci spinge a viaggiare?

Io penso che lo stimolo principale sia la curiosità, seguito dal desiderio di approfondire le conoscenze acquisite in viaggio: nuovi modo di vivere, culture, popolazioni ed ambienti così diversi da quelli che ci hanno dato i natali.
E spesso, al ritorno da un viaggio, cullati dal tran-tran e dalla routine quotidiana, la mente non fa altro che ritornare ai vari momenti del viaggio, i più magici, quello che ci hanno colpito di più e che spesso riaffiorano per primi anche a distanza di decenni!

Afronine 





ANGOLO DELLA BATTUTA

Per dimenticarci di essere seri

Talmente abbiamo le palle piene di stare a casa, che appena potremmo uscire, dovremmo indossare il kilt.

Ivan Ske




                           VERSI LIBERI


                                                  Una goccia di rugiada
                                                   su un ramo bagnato
                                        non la taglia neanche una spada
                                               dal lampione è illuminato
                                         ai miei occhi è viva solo di sera
                                              si nota bene il suo riflesso,
                                       ma già al mattino per me non c'era.
                                                     Ci penso spesso.


                                                       Ivan Ske



                                I AM STILL FREE

                           I sogni e i progetti di chi non vuole smettere di correre...
                                 Scriviamo e lasciamoci andare sempre e ovunque…

Per fortuna in questi giorni di quarantena, siamo liberi di non smettere di correre.

                                                          Ivan Ske



                                                                        IL MURO

IL DOLORE PIÙ GRANDE PER UN VIANDANTE È TROVARSI DI FRONTE AD UN MURO AL DI LA DEL QUALE NON PUÒ ANDARE.

Nonostante la pandemia, continuano i conflitti, il muro non si abbatterà mai.

                                                          Ivan Ske




                     IL VIAGGIO IMMAGINARIO

IL VIAGGIO IMMAGINARIO È QUELLO CHE HAI SEMPRE SOGNATO E CHE NON HAI MAI REALIZZATO ...
QUELLO CHE PRENDE FORMA DI NOTTE E AL RISVEGLIO SI DISSOLVE NELLA MENTE ...
MA IL VIAGGIO IMMAGINARIO È ANCHE QUELLO DENTRO NOI STESSI
SENZA DUBBIO IL VIAGGIO PIU PERICOLOSO ED AFFASCINANTE SI POSSA FARE ...
QUELLO CHE SCAVA SCAVA TROVI SEMPRE QUALCOSA CHE NON VA IN TE ...

SCAVA SCAVA TROVI SEMPRE STRADE NUOVE ... STRADE CHE PERCORRI CON CORAGGIO E TI CAMBIANO LA VITA ...

UN VIAGGIO CHE TI DA UNA FORZA MAI AVUTA PRIMA ... CHE APRE PORTE IMPOSSIBILI ...
SCONFIGGE ANTICHE PAURE ... E CI AIUTA A CAMBIARE ... A MIGLIORARE
LASCIAMOCI ANDARE AL NOSTRO VIAGGIO IMMAGINARIO ...

MA NON è BISOGNA VOLERLO!


https://www.youtube.com/watch?v=GdxUIZOzd5E&feature=share10


Il Viaggio Immaginario di Ivan Ske


VIAGGIO NELLA GROTTA PIU' PROFONDA AL MONDO


Mi trovo in Abkhazia sul massiccio Arabica nella grotta nominata Grotta Veryovkina in Georgia, ex Unione Sovietica.
Sono solo curioso di passeggiare su queste bellissime montagne. Incontro una spedizione di speleologi e hanno un problema grave, si è ammalato uno di loro e hanno bisogno che qualcuno lo sostituisca, perché nella caverna c'è bisogno che ognuno faccia la sua parte.
La prima cosa che mi domandano è se soffro di claustrofobia. Gli rispondo di no. " Ok sei dei nostri" mi risponde il capo spedizione. Non posso rifiutare.
Saliamo sulla montagna, perché l'entrata della grotta è situata a 2309 metri sul livello del mare. Il panorama è mozzafiato fin da quassù, figuriamoci là sotto.
Ci sono delle bellissime vette, in estate ci sono i prati in fiore e innevate d'inverno, dove sei costretto a scavare i tre metri di neve prima di trovare il crepaccio, il foro d'entrata alla grotta.
Da lontano nessuno mai penserebbe che quella lassù è la porta per l'inferno fino a -2212 metri di profondità.
L'entrata è tra delle rocce a strati, una fessura lunga un paio di metri finire in un buco, come un pozzo abbastanza largo in cui ti devi calare subito con le corde nel vuoto, per poi allargarsi come una comune grotta.
Oltre alle corde e moschettoni, imbragature, portiamo tutta l'attrezzatura adatta per passare diversi giorni all'interno della montagna: tende da campo, sacchi a pelo, fornelli a gas, stoviglie, le attrezzature scientifiche ovviamente e gli immancabili caschetti con la torcia frontale, indispensabile, senza di essa, ci ritroveremmo nel buio assoluto. 
Non nascondo di avere una paura fottuta.
A -240 metri la grotta si stringe come un tubo, dove ci passa giusto una persona sola, ci caliamo uno alla volta con la massima attenzione.
Immaginavo che non fosse tutto rose e fiori, infatti iniziano i primi passaggi angusti, strettissimi, bisogna strisciare come dei vermi, fare delle contusioni meglio dei migliori contorsionisti per poter passare dall'altra parte.
Sto sudando come un pazzo per la tensione tra l'odore delle rocce che non hanno mai visto la luce e il calore del sole.
Arriviamo a -600 metri in un lungo corridoio leggermente in piano, dove allestiamo il nostro primo campo base. Ci fermeremo per mangiare e dormire. 
Se non fosse per il mio orologio non saprei dire se fuori è giorno o è già notte.
Il giorno dopo si scende come se ci fossero delle scale naturali, è talmente stretto che riesci a toccare le stalattite e le stalagmiti insieme. Wow straordinario!
Incontriamo un corso d'acqua, ma il corridoio è talmente stretto che posso appoggiare i piedi alle due pareti per non bagnarmeli, anche se tutti ridono, perché conoscendo il percorso sanno che d'ora in poi l'acqua sarà sempre più presente.
Ora bisogna calarsi nel vuoto per la grandezza della grotta, come un enorme pozzo che alla fine si stringe come un imbuto. Dopo essere stati schiacciati come delle sardine giungiamo a -1040 metri in un corridoio largo a sufficienza per il campo base. 
Si sente e si vede l'acqua scorrere come se stessimo a fianco ad una cascata, l'acqua continua a scorrere nella nostra direzione, sempre più in profondità. 
Bisogna tenere i nervi saldi e non perdere la concentrazione, un bel riposino farà solo del bene. Si riesce anche a ridere e scherzare con i miei nuovi compagni russi.
A  -1200 metri il passaggio è molto stretto, ma perlomeno in piano. Poi si allarga fino ad arrivare ad un burrone e bisogna calarsi nuovamente con la corda e fissare chiodi alla parete, come dei veri alpinisti. L'adrenalina sale alle stelle, è incredibile essere all'interno della montagna, come se fossimo entrati nella bocca di una persona e ora siamo al suo stomaco, fino a raggiungere la sua estremità.
La stanchezza si fa sentire e per fortuna arriviamo a -1350 metri per allestire di nuovo il campo e mangiare una squisita minestra. I pranzi e le cene diventano sempre più buone, forse perché è il momento in cui ci si può rilassare un attimo.
Sono passati diversi giorni, ma qui dentro non si capisce lo scorrere del tempo... quanto mi manca l'aria aperta.
Si continua a scendere misteriosamente all'interno della montagna, ci ha praticamente divorato in un sol boccone.
A -1520 metri la caverna si allarga formando anche un piccolo laghetto. Non manca niente al suo interno, è un mondo nuovo, ma non disuguale dall'esterno.
Per fortuna abbiamo un trapano da alpinisti e foriamo la roccia per fissare i nostri chiodi per la corda, c'è un buco nero, ma senza paura si prosegue in profondità fino a -1800 metri.
Ormai dovremmo essere quasi ai suoi piedi.
A -2100 metri si diramano 6 km di gallerie andare in ogni direzione.
Dopo l’allestimento di un campo interno a -2100 metri di profondità sono proseguite le esplorazioni dei 3 possibili rami che si dipartono da quegli ambienti terminali.
Due di questi sono percorsi dall’acqua con portate di 0,5 metri cubi al secondo e consentono, per il momento, di accedere ad ambienti distinti di limitato sviluppo.
Nell’altra diramazione una risalita ha permesso di accedere ad un vasto sistema di gallerie con sezione media oltre i 2 metri che sono state percorse per circa 5 km in ambienti asciutti e senza traccia di scorrimento idrico.
Ci sono diverse diramazioni, alcune probabilmente sifonanti ed una sala con diametro di circa una ventina di metri.
Alla profondità di -2100 metri terminano le grandi verticali e proseguono le esplorazioni su gallerie suborizzontali fino a raggiungere un lago a -2151 metri.
Nuotiamo attraverso due laghi, scopriamo un fiume sotterraneo della portata di 0,5 metri cubi al secondo, che è stato possibile seguire per soli 15 metri, dopo di che le acque si inabissano in una fessura impenetrabile, ma cercando passaggi nelle parti alte della galleria con una risalita di 27 metri si ha accesso ad un nuovo sistema: 6 km di gallerie praticamente asciutte, con un diametro medio di 3-4 metri che ci ha condotti ad un lago blu, di 20 metri di diametro, ad una profondità di -2204 metri.
Non ci sono parole per descrivere questa incredibile avventura, siamo entrati nella pancia della montagna, ci ha ospitato al suo interno come una buona famiglia invita i parenti o gli amici cari in casa.
Alla fine si è solo a 129 metri sopra il livello del mare... pazzesco.




                           COSE STRANE DAL MONDO


LA FOTO DI CARLO AMATO



un'altra angolazione di Mont S. Michel





ANGOLO DEI LIBRI

INVITO ALLA LETTURA



di Ivan Ske

PICCOLO PAESE 
di Gael Faye

1992. Gabriel vive a Bujumbura, in Burundi, in un quartiere di espatriati. Suo padre è francese e sua madre del Ruanda. Ha una sorella più piccola, Ana, e una banda di amici inseparabili - Gino, Armand, i gemelli - cresciuti insieme a lui nel vicolo: le loro giornate cominciano quando finisce la scuola e viene il momento della case sugli alberi, dei furti di manghi nei giardini degli altri, delle avventure lungo il fiume, delle chiacchiere sbruffoni e sognanti dentro il guscio di camioncino che è il loro quartier generale... 






                                          una grande energia sorridere

                                 mangiare il mondo correre all’orizzonte
                                                ruggire emozionarsi


Non perdiamoci di vista... l’appuntamento è per il Graffio di
settembre

e ricordatevi sempre di chiudere gli occhi e di non smettere mai di sognare ...


                        perché il viaggio più bello, si trova nei vostri sogni ...


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